Foligno, situata nel cuore della pianura umbra e circondata da bei monti, è città di origine umbra. Nel periodo romano fu prima municipio, poi sede di prefettura, e infine, insieme alla distrutta città di “Foro Flaminio”, “Statio Principalis” dei traffici imperiali sulla proconsolare via Flaminia. E’ molto dibattuto, perchè molto incerto, il problema legato all’origine del nome. Vari scrittori di epoca latina, tra cui Cicerone, Cesare, Plinio, pur non nominando mai la città, fecero riferimento ai suoi abitanti chiamandoli “Fulginates”, parola che può derivare da Fulginium, Fulgincum, o Fulginca. Alcuni storici poi hanno avanzato l’ipotesi secondo cui l’etimo di tale parola possa essere fatta risalire al latino “Fulgeo” o “Fulgeos”. E’ più probabile invece, che il nome derivi dall’antica divinità, che gli Umbri chiamavano “i Fuigura” e che i romani cambiarono in “Fulginea”, divinità assai venerata nella zona. Il documento più attendibile che sembra sopportare, meglio di altri, tali ipotesi è quello di Mons. Francesco Patrizi, governatore di Foligno il quale scrivendo al fratello Agostino il 27/10/1461 qualche mese dopo il suo festoso ingresso in città, comunicava tra l’altro, di avere veduto a un miglio da Foligno un tempio, in gran parte distrutto, in cui c’era un’iscrizione sulla quale si leggeva che Foligno prendeva il suo nome dalla dea Fuìgínea a cui il tempio era dedicato. Purtroppo tale iscrizione non è stata più ritrovata. Si può quindi pensare che, mentre la forma antica “Fulginea” si sia conservata presso notai e persone dotate di una certa cultura, nell’uso comune orale è possibile che la città già verso l’800 si chiamasse “Fulginium”, come d’altra parte ancora, oggi in bocca popolare.
Se è incerta l’origine dei nome di Foligno, non è più sicuro il luogo dove sorse anticamente l’originario nucleo che diede poi la nascita alla nostra città.
Fulginia, o comunque si chiamasse, sicuramente era sorta alcuni secoli prima dell’era cristiana ad opera di una popolazione pervenuta verso il sec. XI a.C. dal Nord della penisola Balcanica e parlante una lingua simile al greco. Le tracce dell’ubicazione originaria tuttavia sono così labili che gli studiosi.da sempre sono stati incerti sull’individuazione del punto esatto dove sorse l’antico abitato. Pur nella sua vaghezza, l’indicazione più precisa è fornita da Silvio Italico che incidentalmente ricorda Fulginia priva di mura in una vasta e fertile regione. L’ “ITINERARIUM ANTONIUM” il più completo dei quattro itinerari a noi giunti ricorda Mevaniae, Nuceriae e non Fulginiac. L’ “ITINERARIUM HIEROSOLYMITANUM” indica la “Civitas Fulgini” a poche miglia dalla “Civitas Trevis” non facendo però menzione dei “Forum Flamini”. Altri documenti antichi fanno riferimento a Spello e Bevagna, a “Foro-Flamini”, a Nocera, ma non a Fulginea. Se ne ricava dunque una situazione di estrema incertezza. Infatti gli studiosi più importanti delle cose antiche di Foligno, Dominici e Faloci, presentano tesi diverse: il primo vede l’antica Foligno sul sito attuale, ammettendo l’esistenza di alcune ville nella zona collinare. li secondo vede una Fulginia posta sul colle di Santa Maria in Campis e dei Cimitero. Dominici giustifica lasuatesi rifacendosi al poeta Silvio Italico, cheparla di una Fulginia nei campi esenza mura, e contemporaneamente all’esistenza di ben quattro ponti lungo il corso dei Topino nello spazio di un solo chilometro (cìò non si potrebbe giustificare se l’antico nucleo non fosse stata una città attiva e popolata lungo il Topino). Faloci invece supporta le sue affermazioni con il fatto che, nella zona dell’attuale Cimitero, sono emersi, e compaiono ancora oggi, importanti reperti archeologia, e testimonianze di antichi edifici.